mercoledì 7 novembre 2012

dormire con lui...

Ho lasciato Ravenna che era notte e ritrovato la luce di Piacenza dalle persiane di casa mia.
Questa mattina apro gli occhi e quasi assieme a questi apro anche lo "Svelto" per lavare i piatti. Sarà mica un messaggio? è un periodo che leggo tra le righe...
Accompagno il mio treenne al Baby-parking e torno all'opera. No..no..niente teatro, stavolta è quella della casalinga... l'opera :-/

Ecco, mio figlio non ha mai chiesto di me durante la mia assenza, se non una sola volta per cercare consolazione dalla sgridata di papà: "...e adesso? dov'è la mia mammaaaaaa...waaaaaahh"
Però oggi mi ha sorpresa.
Una volta a casa con lui, dopo pranzo seguiamo il solito rito in bagno: denti-bidè-pantaloni della tuta- storiella e nanna. Nanna. Nanna. Nanna..Nannaaa....
'Giò. perchè non dormi santa pazienza?'
Non mi risponde (chennervi quando fa così) Allora mi alzo e finisco di stendere la biancheria. Ocio. Mi sento un nanetto che mi segue trascinandosi il cane infeltrito. Lo so perché gli occhietti neri di plastica strisciano sul pavimento.
'Giò...vai a nanna che sono già le tre'
Nessuno al fronte e continua a rimanere lì. Dietro di me. Impalato. Stanca già dal mattino...ho alzato un po' la voce:
'adesso basta! fila nel tuo lettino che è tardi!'
E lo sai che sbagli... Lo vedi. Il disegno delle sue espressioni si incominciano a incurvare verso il basso. Ok. Manco da giorni e ha bisogno di me. Ci sono finalmente arrivata. Quindi? Poso tutto e gli chiedo:
'Cosa c'è?' voce dolce eh..
'io...io...vojo dormire con te..mamma'
Niente. Quando mi parla così cedo.
Andata.
Ci rifugiamo sotto il piumone. Sono le tre e un quarto.
Si dimena come la Sandra Mondaini.
'Giò però dormi'
'Sì mamma...ma lo sai che...e...poi...'
'Giòòò...così no...è!'
'va beeene mamma..' si stringe al mio collo con le sue manine morbide. Infila la testa sotto il mio mento e finalmente si addormenta. Mi addormento anch'io.

Sogno persone dai volti nuovi. Sono tutte grandi queste persone. Il mondo in cui mi trovo è ovattato e a stento riesco a percepire cosa si sta dicendo attorno a me. Sono piccola e ho tre anni. Come se avessi una telecamera sulla spalla, vedo le immagini muoversi davanti a ritmo dei miei passi e l'inquadratura barcolla. Quando qualcuno mi prende da sotto le braccia per portarmi sulle proprie spalle.
Basta. Fine del sogno.
Non ricordo nient'altro.
Sono le sei quando apro gli occhi.

'Accidenti, che tardi!' ...ma tardi de che poi...non abbiamo niente da fare se non stare qui. Abbracciati e sereni. Lui è di fianco a me (ormai confinata sul bordo del lettone pronta a cadere nel precipizio) siamo entrambi caldi caldi sotto lo "spiumone" azzurro.
Lo guardo. E' bello. Sembra davvero Gesù bambino. Le sue manine soltanto fanno capolino dal trapuntone e si appoggiano al mio cuscino (E' divertente guardare le manine perchè lui è sepolto sotto il trapuntone)
Ora ha i pugnetti alzati come quando era neonato. E russa anche un pochino.
Mi chiedo se lui non stia sognando di essere un trentenne. E mi chiedo: può mai capitare di dormire tanto bene insieme ad un altra persona al punto da potersi scambiare i sogni?
Frose, sì.


2 commenti:

  1. rita14:39

    vedi, anche gio gio con pazienza tira fuori il meglio di te. scrivi benissimo e leggerti è un piacere. a presto. Rita

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    1. cara Rita, sarà che ci crede più lui che io al mio "meglio" di mamma. Meno male che insieme ce la caviamo.

      Sono contenta che leggi i miei post.
      I miei post.. sai, per me è una medicina scrivere, non sono precisa con la grammatica perchè spesso mi ritrovo in giro a scrivere dal cell e lo faccio di "getto" senza la bella copia.
      Fare la mamma non è facile..specie quando si è soli e non si vuole rinunciare alle proprie passioni (nel mio caso cantare, che suona come un hobbye ma per me non lo è mai stato).
      Sono prolissa? Scusami. Non ce la faccio a ringraziarti e basta per i complimenti che mi scrivi, quindi ti dico la verità anche se può sembrare infantile, leggo i commenti positivi sotto i miei post come fossero una mano sulla spalla, un 'hey, ci sono anch'io con te'.
      E solo infine, grazie a te che mi leggi. Lafranci

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