sabato 17 novembre 2012

Rigo-Letto

Rigo-Letto: sì, nel senso che scrivo due righe due e poi mi butto nel letto...modi stella marina!




Dunque, siamo sempre in tournée a Ravenna per la trilogia e noi donne nell'opera Rigoletto non cantiamo. Non perché zio "peppe" ci odiava, semplicemente non gli servivano voci femminili. Ad ogni modo siamo riuscite ad entrare nello spirito dell'opera grazie soprattutto alle nostre esplosive standing-ovation dai palchetti laterali al proscenio (d'accordo io urlavo un pochino di più)
Sì..perché quando mi piace qualcosa divento incontenibile, alle volte sono pure imbarazzante. Quindi. Guardatevi bene dall'invitarmi ad un vostro spettacolo.

La trama di quest'opera è meravigliosa e ricca di contrasti nei diversi legami tra i personaggi.
Adesso parlo di loro:

Gilda: cara, carissima e bravissima Gilda. Avete presente quei canti soavi lunari dagli armonici fatati, dai legati infiniti, dai pianissimi fluttuanti, dove ci puoi sentire solo una persona buona, umile, innamorata? ecco è lei. Lei che ieri è stata l'incarnazione di questi aggettivi trasportandoti nella sua convinzione della parola: amore. Devo aggiungere altro?

Rigoletto: con te ricordo di aver lavorato in Trovatore (ma non in questa tournée) dove interpretavi il Conte di luna e io ero nel coro (ok non siamo mai andati a mangiare una pizza insieme ma qualche scambio di saluti dietro le quinte c'è stato. ok va bene, non ci conosciamo)
Personalmente ho proprio bisogno di sentirti ancora nei panni di Rigoletto, forse nella mia testa per allontanarti dal Conte di Luna. Ad ogni modo, la tua voce è vellutata (accarezza l'orecchio) e anche se manca di "squillo" direi che tutto sommato..ci siamo. Però..però...il personaggio di Rigoletto ha una forza e un dolore singolare con taaante sfumature, Queste sono alle volte più intense e altre volte meno e altre volte invece sono proprio disperate.. "sono stata spiegata?" ;)

Sparafucile: sparafucile è "un bravo assassino" che una volta presi accordi col committente porta a termine l'omicidio e torna a casa con la sua busta paga pulita pulita.
Io ti dico la verità, mi hai ricordato tanto Johnny Deep nel pirata dei Caraibi.
Oltre a farmi sorridere devo ammettere che hai una bella voce calda e profonda, e devo farti i complimenti per le espressioni.
Anche se io ti conosco e sò che tu sei buono, fossi in te... mi convincerei di più nell'essere cattivo.
Renderesti un casino! ;)


Coro uomini: bene. bene. bene. Possiamo lavorare ancora di più sulla presenza scenica (quelle spalle da cortigiani io le tirerei "ben su come si deve da veri uomini")
I tuoni del temporale si sentivano molto bene. Devo dire che è stato proprio un lamento coi fiocchi (e...sembra una critica ma non lo è. Perché lì, l'urlo dei venti nella tempesta oscura deve essere un lamento!)

Quello che non m'è piaciuto, concedetemelo, è stata questa scelta: l'uso dell'eco.
..no..no..non ci siamo :( dico la verità.. le voci venivano amplificate.
Primo nei momenti sbagliati, secondo quando non ce n'era bisogno e terzo impastando suono e voce.
Così deludendo l'ascoltatore distogliendo la sua attenzione dai cantanti e dai momenti importanti dell'opera.
Giuro, quando partiva l'eco istintivamente cercavo la fonte del suono altrove e non guardavo più il personaggio!
Anzi, io questa scelta la abolirei dalla trilogia. Un conto è il cinema e un altro è il teatro. Che poi magari, lontanamente alle volte funzioni..ho ancora tanti dubbi..portatemici a vederne qualcuna dove l'uso dell'eco sia positivo e avrò la possibilità di parlarne solo bene.

Ma lasciamoci col sorriso!
Perché dopo gli applausi scroscianti, noi coriste, stavolta spettatrici, ci siamo aggregate ad una piacevole cena in compagnia dei nostri colleghi e del maestro del coro.
Insomma alla fine...si finisce sempre a tarallucci e vino! ;)

p.s.se qualche mio collega presente all'opera volesse lasciare un commento per arricchire questo post, lo invito a braccia aperte! :)


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