sabato 13 ottobre 2012

Io e il Giò. Nuovi equilibri.

Quando sono uscita dal baby-parking due settimane fa ho pensato che non avrei avuto nessuna speranza di far capire al nano certe regole "d'oro". avevo il magone pronto a esplodere alla domanda: ma..con il bambino come va? 

Prima dell'estate andava tutto bene. Al mattino lo portavo al baby-parking e con gli altri bambini giocava felice. Lo lasciavo quasi tutti i giorni dalle 9.00 fino alle 12.30 compreso qualche sabato sempre nella mattinata. Nessun problema.

Siamo a Luglio. Salutiamo tutti i bimbi e..via per le vacanze con mamma e papà!
Ora siamo ad Agosto. Al rientro. Ecco, dalla metà di agosto fino al giorno 2 di settembre andava tutto alla grande. Mi portavo il pargolo ovunque. ll giorno 3 settembre suona il gong e la carrozza si trasforma in zucca.

La rimessa al baby-parking da quel momento è stata un disastro: Giovannni non si controllava più. capricci a non finire. Ho capito, disagiato lui ma anche gli altri porelli non li vedevo molto felici. e certo, li menava! Cosa fare. cosafarecosafarecosafare...? iniziamo con un bel pianto così mi sfogo (qui ho scritto il post: una giornata no). Parlo con le educatrici. parlo con le amiche. parlo. Anche da sola. Poi una di loro, le amiche, mi illumina: non è che per caso ha preso male il rientro? Allora con tanta pazienza comincio ad organizzare i giorni con lui. Manco fossi Tata Lucia.


Prima di tutto, essendo un bimbo pieno d'energia ha bisogno di sfogare tutti i giorni in una bella corsa. corsa=parco giochi. fisso. almeno tre ore al giorno. Secondo: ha bisogno di giocare con quello che lo "stimola di più" e quindi via con le tempere a dito, farina e giochini che si inzaccano di bianco, percorsi di trenini con stazione e gallerie di costruzioni in legno colorate... Fare qualcosa insieme rafforza i rapporti. Terzo: ho pensato di portarlo in piscina almeno una volta alla settimana. Io e lui, da soli. Nel suo primo anno di vita ci andavamo tutti insieme. E' stato come tornare indietro nel tempo. Poi gli parlo tranquilla per ogni crisi che gli viene. Di solito urlavo senza contare fino a cinque.
Con questo percorso ho voluto allontanarlo per un po' dal baby-parking. Creando così un nuovo-inserimento più graduale nel gruppo bimbi. Il mio sbaglio era non accorgermi che lui volesse me.

Ad ogni modo il risultato è ottimo. Dopo due settimane trascorse insieme, io sono contenta!
E' migliorato al BP. Ora lo porto con una frequenza minore. Il Giova adesso ci va volentieri dai bimbi: scambia i giochi e chiede il permesso per prendere i loro. Ti guarda prima di fuggire dalla porta dell'"asilo" come una scheggia impazzita fino al cancello. Al parco giochi si comporta bene: mi dà la manina e quando è ora di tornare a casa non fa i soliti capricci. Mi cerca adesso. Vuole giocare con me e io con lui, mentre prima... sì, giocavo ma non con questa attenzione.
Sono felice quando mi sento dire dall'educatrice che nella mattinata è stato bravissimo. Tutti sorridono. E pure io. Adesso quando lo lascio al BP mi faccio dare un bacetto e lui arriva trotterellando quando lo chiamo. Prima fuggiva e tanti saluti, pensavo fosse normale perché sembrava che a lui andasse bene così. E invece no.

2 commenti:

  1. rita16:31

    Cara Franci, sono felicissima per voi. Sei una super mamma con super pazienza, super dolcezza, super autocritica, super sprint. Complimenti!!!!!Rita

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    1. Grazie Rita, anche tu sei mamma? ...quindi mi capirai...ma quanto costano sti super! ;)

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