Gli ho detto: guarda il cielo, è senza nuvole e luminoso: quindi vuol dire che è terso.
E lui ha guardato in alto, ha arricciato il naso e strizzato gli occhietti grigi, così ha fatto un passetto indietro.
Vacillava per l'abbaglio. Non sapeva dove appoggiare il piedino.
Poi mi ha dato una delle sue solite risposte con il suo modo lento e incerto di "spiegare" le cose:
-allora mamma. guardaaa TU il cielo. come...ehm...ehm.. brillaa... eee..ee...vuol dire. cheee... le nuvole si sonoo..ehm... perse. capitoo?
Quando mi parla così ho voglia di fare un salto nel futuro!
Sono qualcuno che lo sta ascoltando mentre parla.
Chissà lo sguardo attento che vedrà raccontare le sue storie. Lui con la stessa freschezza di oggi. Sabbere divertente vedere le sue
Cosa sarà seguire il suo sguardo? ...che si perde in alto se sta cercando la parolina giusta e quel "Ehm...ehm.." prima di coglierla.
Avere qualcosa da dirgli e rimanere nella sua attesa mentre ti ascolta. Mi farebbe ridere. come adesso.
Io se fossi un suo amico di vent'anni, suo coetaneo intendo. magari...
Un pomeriggio qualunque citofonerei a casa sua:
- Hey Giò che fai nel pome, si va a fare una partita a calcetto? Muoviti però! (che sei lento. lo dico piano. e poi sbuffo ffffhh!)
E lui, spettinato si affaccia alla finestra mentre mangia mezzo panino (e sbriciola sul davanzale):
- Ehm...sì.. dai, aspetta che...
Sarebbe così?.. o no?
E se fossi la sua vicina di casa? Facciamo che lui ha...trent'anni.
vicina- Giovaniii...senti che' mica c'è tua mamma in casa?
giò- ...Ehm...un attimo che la chiamo. (dall'interno) MAAAAAaaaa, c'è.... (e mentre parla se ne va da un'altra parte)
io- EEEEEHHH????!!!! GIO' DOVE SEI CHE NON TI SENTOOOO!
E vabbé...
Ma se fossi una ragazza.
Una che lo corteggia e magari ancora non glielo ha detto. cosa farei?...
Arriverei alla sua porta.
Sicura di me.
Starei a farmi formicolare i piedi dall'attesa sullo zerbino.
Guarderei in giro in cerca della parola giusta da dire.
Mi mordicchierei le labbra per modificare i pensieri.
Avrei le mani sudate.
Mi mancherebbe il respiro.
Mi sistemerei i capelli tirandoli indietro con la mano.
Poi però, perderei fiducia e mi allontanerei.
Poi però, ci ritornerei.
Prenderei ancora un po' d'aria.
Il cuore mi arriverebbe in gola.
Arriverei alla sua porta.
Alla sua.
Porta.
Sì.
Più sicura di prima.
Sì.
E gli direi...
...
No. Non posso dirglielo.
Lo amo troppo.
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