sabato 22 dicembre 2012

"Una notte al museo"

Sarebbe il titolo di un film e invece è il desiderio di mio figlio: stare coi dinosauri.

Finalmente dopo tutti gli impegni, dopo tutti i concerti, dopo tutto... fernet branca... no, dai, scherzo... voglio dire che alla fine delle fatiche lavorative mi sono concessa un lusso per poche, ovvero: trascorrere una giornata con mio figlio e nient'altro.

Milano 20-12-2012

ore 9.00.
Dalla nonna.
Al sesto piano.
In cucina.
Colazione.
È cominciata così la nostra mattinata:

'Grazie nonna, che ci coccoli con la tua colazione...' bello farsi coccolare... con una tazza di té per me e un biberon di milk&ciock per il folletto al mio fianco, e un caffè macchiato per Lui, che legge le news dall'Ipad vellutato e... sì, ci stanno anche loro: i comignoli di fumo grigi e vaporosi, immobili sui tetti di Milano.
Al di là dal vetro, della finestra... della cucina.

Soddisfatta.
Mi sento proprio soddisfatta.
Ho dato tutta me stessa in questi impegni lavorativi trascorsi tra alti e bassi, curve e autostrade infinite per raggiungere luoghi sconosciuti dove cantare.
Sì perché in macchina ancora devo calcolare quanto tempo ho trascorso... no, cioé... noia, stress e... ma non lo voglio sapere.

E sono leggera... mi sento come uno studente che ha appena dato un'esame stupendo prima delle vacanze.
Eccitata mi brillano gli occhi e ho voglia di salutare tutti quelli che incontro.
Quindi ho voglia di godermi queste meritate vacanze e scelgo il primo giorno (quello dove ancora ti devi rendere conto che è tutto vero: SEI IN VACANZA= rilassati) sì, scelgo il primo giorno da trascorrere con lui, con mio figlio.

Allora accendo il pc e decido una meta, anzi, la faccio decidere a lui, rischiosissimo non fatelo mai. (Io ve l'ho detto) questa volta è andata bene, la destinazione è: il Paleolab, cioé un museo dove dinosauri robot si muovono sembrando veri.
Si trova a Milano proprio dietro al museo Civico di storia naturale.
'una figata pazzesca!!!' direte voi, e pure io.
Quindi... l'accendiamo!

Ergo ci vestiamo: io col mio nuovo piumino rosa champagne e cintura nera (non sto scherzando c'è veramente la cintura nera. Muahahaah...) E lui col suo buffo berretto a due campanelle; che spuntano come "antennine".
Praticamente siamo Barbie Skipper e il suo folletto di Natale personalizzato, che prendono tram e metrò.
Siamo contenti e si vede: con grande gioia del folletto che addita tutto dal finestrino del 12 e con Barbie-skipper che felice si riflette nell'ondeggiare allegro delle campanelle rosse :)


Arrivati a destinazione entriamo nel museo Civico delle scienze naturali, sicuri chiediamo il biglietto d'ingresso per il Paleolab.

'No' risponde un donnone dietro al bancone "grigione"
'Cooosa???' è stata la reazione di Barbie&follettodallecampanellerosse
'Purtroppo il Paleolab è aperto solo se hanno accesso le scuole, minimo trenta persone sà... e oggi non sono previste visite'
'...mortacci... e mò che facciamo Giò?' mi giro e non lo vedo più 'Giooo....Giòòòò....vieni qui...' grido a bassa voce mentre lo indovino curvo che sta pedina le orme disegnate del dinosauro sul pavimento.


Di corsa chiedo:
'un biglietto, grazieeee!'
E lo raggiungo.

Io mi diverto un sacco ai musei perché torno bambina.
Mi fermo davanti a tutte le vetrine e comincio a fare scatti qua e là delle cose che mi sorprendono di più... leggo le cose più curiose e mi dimentico anche di pranzare...












'dai, mamma vieni!!!' mi fa lui, avanti a me di cinque metri...
Io non ci faccio caso e continuo i mei scatti, quando sento del vociare di bambini e un: 'makekkarinoooo questo bimbo!!' un momento. Avanzo a passi distesi e trovo mio figlio in braccio a una maestra di una scolaresca di prima media e lo sento che le chiede:
'...senti, mi prendi in braccio che non ci vedo nella vetrina... gli animali...eh?!'
LOL
Vedo la maestra che appoggia il libro, interrompe la spiegazione e solleva Giovanni sopra le teste degli altri bambini.
...no, cioè... Giò!























Una volta sceso gli chiedo di tenermi la mano... (seeee...!) entrati nella sala dei dinosauri dovevo stare attenta che non facesse crollare le ossa del Trex nel recinto (...che stava già scavalcando)


Poi ci fermiamo di fronte alla vetrina con i dinosauri dal collo lungo (eh...no...non sono i brontosauri, ma un'altra specie dal nome impronunciabile).
Comunque Giovanni mi chiede:
'mamma, come si chiama questo dinosauro?' e io piegando la testa (come se vedessi meglio...) leggo lentamente (mo' di deficiente) il nome "innominabile" del bestione.
Al che la guida del museo si ferma incuriosito per sentire se il bambino poteva ripetere esattamente. Cosa impossibile per un treenne. Secondo Lui.
Invece... sotto gli occhi stupiti miei e del "capo", Giovanni sorprende e scioglie la lingua nominando l'"innominabile" dinosauro!


Cioè, praticamente... ho stravinto.

Poi tocca attraversare la stanza degli ominidi e alcuni di questi sono imbalsamati in posizione "a caccia" (Lui&Lei con bimbo giurassico nella sacca di pelle di Apatosauro)
'mamma guarda, corrono!' fa Giovanni davanti al vetro, quando pochi metri più in là sto guardando il primo fossile di homo erectus... interessante...
Trotterella il Giò e mi dice:
'Oh! mamma mia, guarda...questo è morto!'
:)) 'sì, sì...Giò, questo ha tutta l'aria di essere morto'

Gambette corte si fa tutto il percorso senza lamentarsi un attimo e nel giro di due ore ci ritroviamo al punto di partenza.
Ovviamente lui non vuole uscire perché crede di poter restare lì. Tutta la notte!













Al rientro lo porto in piazza del Duomo e fotografo lui col suo berrettino a ciuffi rosso sotto l'abete verde alto cinque metri, pieno di fiocchetti pure rossi e lucine scintillanti.
Passeggiamo attraverso le bancarelle dai tendoni ciliegia. I profumi che aleggiano nell'aria ti invitano a provare ogni sorta di dolciumi o prelibatezze regionali...
Così chiedo, allungando una mano: 'un tocchetto di grana per il bimbo, grazie' e ha fatto pure l'aperitivo l'aiutante di babbo Natale:)
Di corsa attraversiamo la piazza facendo volare tutti i piccioni dal pavimento fino al cielo.

Di nuovo il tram.
Di nuovo noi due fino al portone.
Di nuovo a casa.







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