giovedì 31 gennaio 2013

Liberiamo una ricetta: Le chiacchiere


Siamo a febbraio e come ogni anno arriva carnevale e quest'anno pure presto!
Quest'anno che il mio Giò è più grandicello (tre anni) voglio coinvolgerlo a fare le chiacchiere.

Le chiacchiere vanno fatte mentre si chiacchiera altrimenti non si chiamerebbero così, almeno per me.

Dunque non ci vuole tantissimo e gli ingredienti sono pochi:

per 500 gr. di frappe (vengono chiamate anche così)
farina gr. 500
strutto gr. 30
tuorli d'uovo 2
un uovo intero
zucchero un cucchiaino
sale, una presina
vino bianco (ma va bene anche il Grand Marnier)
Strutto per friggere (nello strutto risulteranno più croccanti e leggere)
zucchero a velo

Io faccio così: impasto tutto fino a ottenere una palla che poi riposa un pomeriggio intero in frigorifero dentro una ciotola coperta dalla pellicola trasparente ( così intanto io e il Giova giochiamo un pochino o guardiamo un cartone animato) e poi ci si diverte a stendere sottile sottile la pasta.
Con la rondella dentata si disegnano le famose chiacchiere (fatele come più vi piacciono l'importante è tenere sempre una data misura altrimenti ricordate che le più piccole cuociono più velocemente)
Personalmente le annodo e intanto fra le risate ricorderò la mia vicina di casa dove sono cresciuta. Con lei le ho preparate per la prima volta e tutti gli anni cerco di ricreare dentro di me quell'atmosfera. Già sento il leitmotiv della giornata: una radio anni settanta che canta solo per noi  :)

Questo post partecipa a Liberiamo una ricetta:

Non vogliamo fermarci solo al post. C’è qualcosa che quest’anno vorremmo fare concretamente. In particolare: donare un aiuto, anche piccolo, al Centro Astalli di Roma, e in particolare alla mensa dei rifugiati: io personalmente donerò il corrispettivo della mia spesa ai ragazzi della mensa, per dare un valore concreto alla mia azione.
Il Centro Astalli – JRS opera a Roma e in altre città italiane dal 1981, grazie all’impegno concreto di centinaia di volontari.
Accompagnare, servire, difendere i diritti dei rifugiati di tutto il mondo: questa è la missione che il Centro Astalli ha scelto di portare avanti nella realtà italiana. In un anno quasi 21.000 persone si sono rivolte ai servizi del Centro Astalli: mensa, ambulatorio, assistenza legale, scuola di italiano, centri di accoglienza, case famiglia.
La mensa del Centro Astalli è aperta cinque giorni a settimana, e ogni giorno prepara più di 400 pasti caldi. Il costo dei pasti: 5eur per un giorno, 25eur alla settimana o 100eur al mese. Si può donare qualunque cifra, utilizzando il conto corrente postale, n. 49870009, intestato a: Associazione Centro Astalli – via degli Astalli 14/A – 00186 Roma o tramite Bonifico Bancario, Banca popolare di Bergamo, sede di Roma, via dei Crociferi 44: IBAN IT 56 N 05428 03200 000000098333.
Indicheremo nella causale la dicitura “#liberericette”, per far sentire la nostra presenza. Voi ci sarete?
www.centroastalli.it
Dal sito Mammafelice

"Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia.Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web"

Braveheart


E' successo perché si vede che doveva andare così: le maestre l'hanno visto inciampare da solo, cadere faccia a faccia col pavimento e poi... il danno.

Al pronto soccorso ho risposto più o meno così.
- Giovanni ha sbattuto il mento contro un profilo di una piastrella nel pavimento dell'asilo -

Stamattina il cellulare l'avevo spento perché ero in palestra, in acqua a nuotare.
Mi hanno chiamata ma non m'hanno trovata, è stato poi Lui ad avvisarmi.

forse non devo più fare palestra questa la prima cosa che m'è venuta in mente ma poi ho abbandonato l'idea perché non ha senso.

Pensate che al mattino m'era anche venuta l'idea di chiedere alla tipa della reception in palestra: 'ma io potrei essere avvisata di una chiamata urgente se vi lascio il mio cell sotto mano voi mi verreste a chiamare?' così.
L'ho chiesto così... come quando ti alzi al mattino e ti chiedi se hai fatto l'assicurazione sulla vita... son cose che possono capitare anche facendo i dovuti scongiuri.
Lei mi risponde tranquillamente che non è che in quei tre quarti d'ora immersa in acqua succede il finimondo... suvvia!
'Sì, che scema...troppo apprensiva io'

Col senno di poi: Eh già...

L'ho trovato tra le braccia della maestra che piangeva e più forte di sempre gli ho guardato quel taglio sotto il mento: così irrorato di sangue, così profondo.
Non abbiamo perso tempo e siamo arrivati all'ospedale lì vicino.
Lui non si è lamentato e mi teneva la manina...
Quando ho parcheggiato il primo africano che ho incontrato mi ha suggerito di spostarmi sotto il cartello rosa: parcheggio dedicato alle mamme.
Gli ho dato un euro (Grazie parcheggiatore dalla pelle scura)

Siamo entrati e c'era solo silenzio, quello consentito ai pazienti per riprendersi e alle mamme per aumentare lo stato d'ansia che qualcuno prima o poi arriverà a salvarti.
Siamo fortunati: arriva qualcuna.
Lei è Monica (l'infermiera) si presenta col suo camice violetto dai profili azzurri, una medaglia con lo smile con su scritto: CHIEDIMI SE HO TESTATO IL DOLORE! :) e una penna dai ciuffi fluorescenti con palline colorate che le esce dal taschino destro a fianco lo stetoscopio fuxia.

Si siede lo guarda negli occhi tipo incontri ravvicinati del terzo tipo e parla a Giovannino con chiarezza e gli dice che lui è un bambino coraggioso perché non si sta lamentando (nonostante la fossa delle marianne aperta che ha sotto il mento) così ci accompagna davanti al lettino dove si trova la Dotoressa dicono a Piacenza.

Gli dà un'occhiata e poi si esprime: 'Qui ci vuole la colla!'
Ridiamo e comincio a sentirmi meglio.
I due camici rosa parlano tra loro sopra il lenzuolo bianco e il Giova fermo come Frankenstein, mentre io rimbalzo i miei sguardi dal bimbo alla Monica e alla Dotoressa.
Applicano la colla e poi i cinque cerottini che tengono su il tutto.

Fatto.

Il diploma glielo hanno dato e lui l'ha preso con grande entusiasmo. E se vedete di fianco a Vittorioso Eroe abbiamo l'onore di vedere la sua firma :)

Braveheart.

Aldilà del mio senso dell'humor col quale (grazie al cielo) riesco ad esorcizzare tutto, stasera quando ho visto Lui tornare mi stavo quasi per mettere a piangere e intanto pensavo:
'facile non è: vivere in una città da sola con un bimbo, fosse anche per un giorno solo.'
E con questa frase mi sento più vicina alle mamme che crescono i figli da sole, per me sono delle Sante.



martedì 29 gennaio 2013

Mai uguale



Sono nata con un solo nome e un solo cognome ma di quest'ultimo non ne andavo molto fiera da piccola e quando mi sentivo chiamare nascondevo nel collo del maglione la faccia senza voltarmi.
Crescendo ho modificato le cose.

Da minorenne ho seguito l'insostenibile trasformazione dell'essere diventando quella che sono cercando il mio profilo nei personaggi da interpretare.

Tutto è cominciato quando un giorno, per gioco ho parlato a me stessa:
E se provassi io ad essere loro, ad essere gli altri...
Sono andata avanti una vita a recitare a soggetto in cerca di autore e ho trovato risposta nel teatro così carnale come l'uomo e nella musica, così impalpabile come il pensiero.
Due colossali modi di essere che prendono vita su un palco di legno.
L'ho fatto. Lo faccio. Provo a diventare un coccio un frammento una scheggia una briciola degli altri: per piangere senza vergogna per uccidere senza peccato per cedere all'ira e per diventare immortale e per morire sempre, per spogliarmi senza pudore e per impazzire beatamente senza voler tornare indietro, lo faccio per amare senza fine per rinascere ogni volta sempre nuova, mai uguale.

'Non sono io se non mentissi' lo ripeto volentieri cercando un verità nello specchio e nel copione.

La mia storia in questo momento è scritta nei miei nomi e cognomi che porto: libertà, sabbia e passato incancellabile.
La mia storia è anche quello che sono e quello che penso dentro e fuori di me.
Essere o apparire sono due gambe di un unico pensiero mai uguale nei momenti del tempo.
Essere o apparire procedono insieme nelle parole che ogni giorno attraversano il mio cuore, la mia mente, la mia lingua raggiungendo l'altra me che si riflette negli altri al di là del mio naso, nelle cose che vedo, nelle cose che vivo.


Questo post partecipa al blogstorming
Tema del mese: Essere o apparire?
Per capirne di più vai su:
http://genitoricrescono.com/tema-del-mese-essere-vs-apparire/

domenica 27 gennaio 2013

Tu la conosci Daphne?...

'Chiiii...?'
Rispondevo qualche settimana fa alle mie amiche mamme.



Sapete che venerdì sera sono uscita ancora con le mie "comari" preferite, no?
Sì sì sono sempre loro le my-best-friend's-mum e le ho seguite a mangiare una bella pizza che per me si è rivelata una serata a sorpresa, e vi dirò...
I petali sul tavolo la dicono lunga...


Allora dopo il primo cin cin mi accorgo che ognuna di noi sotto il tovagliolo possiede un numero.
(Il mio è il 35 ma chissenefrega)
Mi dico 'È chiaro si gioca a Bingo!' evvai che quest'anno ho saltato il giro ^_^
Ingenua... (quando penso così mi faccio tenerezza da sola)

Daphne si presenta con il suo caschetto nero, vestiti comodi e informali senza nessun accenno all'ultima moda fashionista, praticamente la vicina della porta accanto.
È lei con il suo fisico magrolino e la sua vocina microfonata ad intrattenerci durante la cena.
Sapete che in realtà era proprio come una tombola però invece di essere quella delle "ciofeche" (che si usa fare dopo le feste) i gadget erano moolto più che graditi: in palio c'erano i sex-toys!!

'Oddio oddio dove sono finita...'

E non ricordo quanti numeri abbia estratto Daphne ma ce n'erano parecchi anche se non ne ho vinto manco uno (questo se ve lo state chiedendo).
Lei è Daphne :)

'Buonasera a tutti io mi occupo di benessere sessuale femminile e della coppia. Educare alla sessualità in modo delicato, ironico e divertente'


Devo ammettere che spiega davvero bene (non sto scherzando) affronta i temi della sessualità con semplicità e chiarezza.
La serata cammina allegramente insieme a lei e il suo carrello dei "giocattoli" tra una fetta di pizza e una sana risata sulle spalle delle amiche.
Inutile dirlo ma... mi sono divertita, incuriosita e rilassata.
Un GRAZIE  alle mamme che mi hanno coinvolta in questa serata.
Mamme che non sono solo pazienza infinita, pappine e pannolini come tanti sono portati a credere, ma sono anche Donne che hanno voglia di tornare Donne e di rimanerci senza dimenticarsi mai di se stesse e... delle amiche :)

(io sono questa dalla faccia perplessa)

Per le mamme e non solo
Uno degli argomenti trattati da Daphne che mi hanno incuriosito di più è stato l'allenamento dei muscoli vaginali per rinforzare il pavimento pelvico.
Voi lo sapevate che è bene allenare anche questo muscolo?
Io no (sempre ingenuamente eh!)
Cioè si, sapevo che gli esercizi che ci facevano fare in piscina al corso pre-parto miravano al raggiungimento di quest'obbiettivo ma poi una volta partorito chi ha più continuato???
Io no

Queste sfere dette: le SFERE DELLA LUNA ti aiutano a ridare tonicità ai muscoli vaginali dopo un parto naturale, a prevenire l'incontinenza urinaria e a migliorare la tua soddisfazione sessuale.
 Trovate spiegazioni più dettagliate a questa pagina ;)

http://www.facebook.com/DaphneVibranteITemiDellaSessualia

L'importanza di questo muscolo non è da sottovalutare perché sostiene le viscere e allenarlo a rimanere tonico previene il prolasso dell'utero.

Daphne tratta di tanti temi interessanti, potete scriverle così da togliervi ogni tipo di dubbio su qualsiasi domanda che riguardi il sesso, la sessualità sia maschile che femminile.

Conoscere è sempre illuminante.

La trovate su Facebook

http://www.facebook.com/daphne.sangalli

O potete inviarle una @

daphnevibrante@libero.it

Ciao a tutte! ;)






venerdì 25 gennaio 2013

Rewind the tape

E niente oggi ho rotto un vetro che credo mi costi sulla trentina di euro dal vetraio.
Sapete quelli nelle porte... stile provenza.. ecco io c'ho la porta d'ingresso fatta così e involontariamente ho spaccato un vetro.

Dovevate vedere il Giovanni... s'è spaventato...
Sì, non ne vado fiera ma è capitato e ci sto male.

Per raccontarvi il mio stato d'animo devo per forza fare una premessa, ma sarò brevissima.
Ecco ieri sera usciamo a fare compere e per poco non mi finiva sotto alla macchina nonostante i miei richiami e le mie raccomandazioni a stare sul marciapiede, il Giò prende l'iniziativa e attraversa la strada (una macchina stava passando, lenta, ma stava passando) comunque siamo salvi e questo è l'importante.

Mi sono presa un coccolone ragazzi che non ve lo so neanche descrivere tanto ero bianca dallo spavento.

Una volta a casa io e papà l'abbiamo ripreso (rimprovero n 1) e stamattina, all'asilo, quando sono andata a prenderlo mi ha chiesto se ero ancora arrabbiata con lui...
Ovviamente no ma a smentire la mia tranquillità è arrivata freschissima la news dalla maestra che il bambino dava i calci ai compagni in classe. Oggi.
'Adesso. Io. che dovrei fare?' ho pensato di sgridarlo sul momento e in effetti abbiamo ribadito il concetto (rimprovero n 2) davanti all'insegnante, che sempre preoccupata (a quale scuola di pedagogia si è laureata lei?.........) si meraviglia dell'inappetenza del nano in mensa.

Ma sta facendo l'inserimento!!! Ha tre anni e ha sempre mangiato con la mamma a casa...cosa pretendi dopo soli 6 giorni di asilo???

'ma mangia a casa?' dice
'Sì, mangia e poi.. lo guardi!' (pesa 18 kg il Giò)
-_-!

Scocciata e nervosa pedalo fino al garage di casa.

Ecco.
È a casa che si riavvolge velocemente il nastro dei rimproveri dove invece (sempre imprevedibili sti bimbi, li sgridi un minuto prima e resettano tutto il secondo dopo) si srotola l'ansia che mi sale quando al quinto avviso del Papà il Giò sembra fregarsene e continua a "dare di matto"
Cade una posata, e cade un grissino......quanta pazienza ci vuole? ma quanta, ditemelo!
Papà lo rimprovera (rimprovero n 3)
In quell'istante ho in mente soltanto:


  • Non ascolta.
  • Non vuole ascoltare.
  • Fa finta di non sentire.
  • Lo fa per vedere fino a che punto siamo pazienti.

È stato in quel momento che gli ho dato uno scappellotto e oltre a lui ho preso anche la bottiglia con bicchiere a seguito che si infrange nel mio piatto dove ci cade l'acqua che troppa va a versarsi sulla sedia.
Io (sempre più arrabbiata dei disastri che si accumulano alla velocità della luce) sposto la sedia ma con troppa forza, tanta da farla slittare contro la famosa porta-vetri.
E rompo il vetro e l'atmosfera nella stanza.
Così non mi rimane altro che chiamare il vetraio e portarla a far aggiustare.

Ecco il Rewind agghiacciante di una tensione accumulata.

Forse avrò esagerato e quindi, pensando di rimediare, oggi pomeriggio sono stata con lui a giocare ma non perché volevo, ma perché mi sentivo in colpa per tutto.



mercoledì 23 gennaio 2013

Asili e sorrisi :)

Quando sono salita in macchina l'altra mattina ho Twittato la direzione che stavo prendendo: "in cerca d'asilo" ho digitato con un sorriso a metà.

Adoriamo tuuuutti gli asili statali... veeero? LOL

Ho fatto una lista (brevissima) delle scuole materne da visitare dato che il 21 di gennaio iniziano gli Open-Day. 
Primo asilo in programma lo definirei: "un asilo in scatafascio".

'Buongiorno!' Faccio io al citofono (che emozione!)
Sì, l'emozione che dura un secondo perché al di là del citofono non risponde nessuno e il cancello si apre da solo, mi incammino in un viottolo cementato quando arrivo alla porta quadrata con un maniglione antipanico rosso grosso così.
Entro e mi accolgono due insegnanti col grembiulone-divisa dalle unghie rosso sangue di piccione già stressate alle dieci del mattino con una ventina di bambini urlanti che corrono per la sala (troppo piccola) (troppo buia) (troppo incolore)

La sensazione è quella di due anime che non riescono a gestire il gregge e nonostante il "traffico" provano a parlarmi strizzando gli occhi come dire non capisco puoi ripetere ad ogni mia domanda.
La relazione non sta in piedi e dura poco.
Congedata dalle due vengo affiancata alla bidella-pseudo-napoletana: una signora di mezza età affaticata dal proprio peso e pure claudicante (poveretta).
Forse sì, forse è napoletana ma l'accento che usa è misto a tanti altri. Boh.. vabbè procediamo.
Mi ha detto il suo nome ma non me lo ricordo già più e comunque mi fa da cicerone per la scuola mostrandomi "l'ala Ovest del castello.." (Sì, perché sembra una brutta favola)


  • I piccini mangiano in un seminterrato troppo in penombra e il disordine che trovi all'ingresso del dormitorio regna sovrano, che poi la bidella-pseudo-napoletanta abbia sistemato in mia presenza lì sul momento non ha aiutato a far salire la mia fiducia in questo "ricovero"
  • I bagnetti sono all'antica però veramente vecchi e una sistemata non farebbe male: i water hanno una forma strana tipo a nocciolina gigante o turca o che sò io... e non tutte le pareti hanno le piastrelle (vecchie, sia pareti che piastrelle)
  • sempre la bidella mi dice che è da sola a fare le pulizie e che stamattina non ha ancora incominciato a pulire (erano le 11...........)
  • sempre lei tira lo scarico di due water e sposta lo straccio bagnato da una parte all'altra del pavimento (scusate ma non ci siamo)

Entro nella terza aula detta C (questa stanza si presenta più carina delle altre perché un po' di ordine c'è e pareti che cadono non ne vedo) e un altro paio di maestre mi liquidano subito spiegandomi poco delle attività scolastiche.
Così passano la staffetta di nuovo alla sciura-cicerone:
'E nniente i bbampini fanno l'attività che provano il sistema antincendio e qui... eheh non zi sa mmai' mi dice la bidella di nonsoqualepaese...
'...'
Alla fine esco delusa e chiamo Lui:
'Ciaooo allora com'è andata la prima visita?' lo sento eccitato ansioso di buone notizie.
'Niente. No. Io non ce lo mando qui Giovanni.'
E quasi m'incazzo pensando agli altri bimbi là dentro.

Poi decido di andare in un altro asilo, quello meno gettonato nella lista del nostro circolo perché troppo distante.
Giro la chiave e accento il quadro della macchina.
Direzione: Gerbido.

Lontano. Sì, lontano è lontano da casa mia però... però sentite qua:

L'asilo è una struttura su un piano solo e ha due entrate.
Dopo aver citofonato (e parlato con una persona!) entro dal corridoio illuminato della mensa e un profumo di polpette mi porta alle prime "aulette" colorate :) comincio a stare meglio.


Incontro Bruna: donna alta, sguardo sicuro, occhi grandi, capelli corti e un maglione grande che la avvolge tutta.
Ha quel non so che di persona buona.
Mi spiega in modo semplice e chiaro tutto dell'asilo: attività, accoglienza al mattino, servizio navetta...
Mi accompagna in tutte le aule e vedo bambini felici e  tranquilli; 42 per cinque insegnanti specifica lei.
Giocano e dipingono guidati da persone sorridenti (e per niente stressate)
'già mi piace...' mi dico.

Le aule hanno delle porte-vetri che danno sui tre giardini (ora innevati) molto carini con scivoli e tuboni di plastica colorati.
L'aula computer è dedicata ai bambini di 5 anni ma, spiega Bruna: sono pochi i bambini e le attività vengono svolte da tutti, sta a noi individuare le capacità di ognuno :)
Non ci posso fare niente: mi brillano gli occhi.
Coccinelle, scoiattoli e leoni: sono i simboli delle aule divise per età e a inizio anno ogni bambino ha la sua medaglia di riconoscimento che viene data in una piccola festicciola!


Quindi ieri mattina l'ho iscritto.
Spero, come mamma, che la mia scelta sia adatta al suo sorriso.

Non chiedo di più :)

lunedì 21 gennaio 2013

E tu cosa fai di fronte ai capricci?



Una festa improrogabile.
L'invito ad un compleanno è il motivo che porta me e la mia famiglia in un ristorante in centro città alle otto di sera.

Lo so non è un posto per bambini (soprattutto di sera) ma si sa... lo si fa lo stesso.
E qualche volta si spera auto convincendosi che andrà tutto bene: che il piccolo ci grazierà dai suoi capricci imbarazzanti, dalle corse senza sosta per i tavoli apparecchiati e che in fin dei conti dovrà prima o poi abituarsi anche lui a stare con altri in un posto insolito, con gente insolita e a mangiare cibo insolito non cucinato da mammà.

Ma sbagliamo nove su dieci quando il luogo non è: casa.

Mio figlio è capace di un'energia che va oltre alla nostra di genitori, specialmente dopo il "Carosello"... invece di cedere diventa incontenibile, praticamente dove ha gli occhi ha le gambe.

Quindi quella sera mamma e papà abbiamo gestito la situazione lontano dai commensali.
Sapendo di rinunciare così alla nostra cena, al nostro piacere, dedicando poca attenzione al nonno che spegneva le candeline... ed emarginando le preziose chiacchierate coi parenti che non riesci a vedere tanto spesso.
Tutto per stare "dietro" a nostro figlio.

Solitamente è Lui, il papà, a dargli il senso del limite adottando il sistema del conto fino a tre... per poi cercare una via di comunicazione adatta anche al piccolo E.T.
Qualche volta è ammirevole (ci riesce a imporre autorità) altre volte è impensabile anche solo immaginare di vincere.

Per quanto mi riguarda porto (invano) dei giochini o un librino per intrattenerlo, ma niente può gestirlo quando hai una serata intera davanti a te, soprattutto se si pensa che NON puoi alzarti e andartene così.

Fare i genitori è un'impresa creativa perché come nell'arte non esiste un manuale d'istruzioni.



mercoledì 16 gennaio 2013

21 gennaio: presentare domanda d'ammissione agli asili comunali. (Aiuto)


Un inizio faticoso.

Oggi sono demoralizzata e presto saprete perché.

Irene (l'autrice della lettera che vedete qua sotto) è l'amica con la quale mi confronto di più. Spesso ci si trova volentieri a far giocare i bimbi a casa mia o sua, mentre tra mamme ci si scambiano in tranquillità due parole.

martedì 15 gennaio 2013

"La carta un materiale fantastico per...SALVARTI LA VITA!"

Devo ammettere che l'argomento apparentemente semplice non lo è per niente, questo lo dico perché uscendo dal "tunnel delle feste" dicembrine tutte le idee per un post sulla carta convergono in: pacchetti, regali, addobbi, biglietti, bigliettini, liste, libri etc.. e non volevo parlare ancora di... Natale!

Però.. però, sotto l'albero ho trovato il mio tablet "infiocchettato" (e basta, senza la carta) con la copertina aperta alla prima pagina del libro Professione Blogger che: detto fra noi lo consiglio a tutte le piccole blogger come me ^_^

Ecco, proprio nei primi capitoli, Piero (autore del libro) ricorda un suo professore di scuola che un giorno se ne esce con la domanda: "E se non avessimo mai avuto la plastica?"
Ora, sembra una cazzata ma immaginate il mondo senza questo materiale...
togliamo tutto quello che contiene la plastica davanti ai nostri occhi...
Ok.
Fatto?
Personalmente fatico ad eliminare TV, elettrodomestici, oggettistica varia, PC  (nuuuu!)

Perfetto, adesso vi sottopongo la stessa domanda ma il soggetto in questione è: La carta... igienica.
No, no.. non ve ne andate!
Non sarà romantico lo so, ma con questo provate veramente per un secondo ad immaginare un mondo senza... carta igienica!

Non ce la potremmo fare...

Ho letto diverse cose sull'argomento e non pensavo che la sua storia ebbe inizio in Cina nel trecento, ad utilizzo esclusivo della famiglia imperiale!!
'No, vabbè... e tutti gli altri che facevano?'
'...'

Sdrammatizzando suggerirei nuove idee per il bagno tipo:

Non sarebbe... perfetta?!
e... quando manca, non ne vorremmo tutti una così!
...per chi ama la lettura.
idea: il porta rotolo!
questa è per chi ha paura del buio ;)


Ma per me, la carta igienica è VITALE e vi spiego perché:

Favignana 2000-e-qualcosa, non ricordo più.
Tenda in culo ai lupi (giusto per rimanere in tema).
Notte fonda.
Mi scappa la pipì e penso "che palle!"
Mi alzo e cerco velocemente la lampo della tenda poi la torcia poi esco e respiro l'umidità estiva. Bleah!..
Davanti a me duecentomila metri da attraversare al buio per raggiungere il bagno.
A metà percorso muoio quando una voce da lontano mi grida:
"NONN TI MUOOO-VE-REEE!!!!!"
Ommmioddio era un omino che roteava sulla sua testa un guinzaglio e rincorreva un cane...
si ma non un cane qualunque... UN PITBUL!!!
Questo guadagna terreno verso di me "ecchcaxxo!!".

Franci. Corri. Muoviti. o Morirai.

Inserita la modalità "VIVI" credo in quel momento di aver sfiorato la velocità della luce ritrovandomi a slittare sulle piastrelle umide del wc del campeggio dove mi rifugio nel primo water tentando di chiudere l'anta attaccata con la "cicca" alta almeno trenta cm da terra!

Ecco che la faccia incazzata del cagnaccio cerca disperatamente il mio polpaccio così mi dimeno gridando nel cesso di un campeggio e terrorizzata scaglio addosso all'animale il mio Rotolone Regina.

INCREDIBILE!

silenzio.

Soddisfatta, la BBestia riporta al padrone il suo nuovo "giocattolo"

Che dire: anche questa volta la carta igienica... m'ha salvato il culo!

^_^!



Questo post partecipa alla staffetta Di Blog in Blog [https://www.facebook.com/staffettaBLOG?ref=ts]
Questa splendida avventura è un "ritrovo" di tutti i Blog dove ognuno scrive un post a tema stabilito dalla redazione.
Ogni 15 del mese l'argomento sarà diverso e si potranno leggere nuovi post interessanti!





Francesca Lancisi, Original Watercolour Paintings - http://www.francescalancisi.blogspot.com
Monica Viaggi e Baci - http://viaggiebaci.wordpress.com
Alessia scrap & craft - www.4blog.info/school
Federica Venturelli -Ventuone- http://micioabordo.blogspot.com
Federica MammaMoglieDonna http://mammamogliedonna.blogspot.it/
Idea Mamma - www.ideamamma.it
Il sapore del sole www.ilsaporedelsole.it
The Family Company - http://familyco.wordpress.com/
La Diva delle Curve http://www.divadellecurve.com
Giorgia di Priorità e Passioni : http://prioritaepassioni.blogspot.it/
Bodò. Mamme con il jolly http://www.bbodo.it/tag/di-blog-in-blog/



giovedì 10 gennaio 2013

Se hai un'amico che si vuole sposare...


Son qui son qui, se qualche volta non scrivo di qui è perché sto scrivendo di là... sì, vi ricordate il blog di cui accennavo nel post "e allora... vamos!" ?
Esatto! Siccome abbiamo iniziato a collaborare... io e Rebecca l'autrice del blog, in questi giorni ho bisogno di pensare a quello che dovrei metterci nei post... eheh... pensare costa di più che fare...

mercoledì 9 gennaio 2013

Auguri Giò!

Che in questi Tre anni ha imparato:


a camminare, a non usare più il passeggino, a fare pipì, a lavarsi le manine, a svestirsi, a togliersi le scarpine e ad infilarsi i calzini, a lavarsi i dentini e a spremere il dentifricio senza farlo cadere, ad aspettare mamma stando sulla soglia della porta senza fuggire a freccia in strada, a scartare una caramella e buttarne la carta nel cestino, a spegnere la TV prima di mangiare, a dire grazie, a dire prego, a giocare serenamente con gli altri bimbi, a fare le pernacchie, a chiedere il permesso, a fare gli incubi di notte per poi trascorrere un quarto d'ora nel lettone... a parlare esprimendosi troppo bene per la sua età, ad infilarsi le dita nel naso (ecco forse questo non è proprio il suo fiore all'occhiello), a salutare anche con Buongiorno e Buonasera oltre che con "ciao" :)

martedì 8 gennaio 2013

Una settimana da Dio

Lunedì 31

anche detto: ARRIVANO I.... "NONNI"!  (che poi sono anche i... "NOSTRI"!)
A parte il gioco di parole a Giovanni quando nomini nonna e nonno gli si formano gli occhi a cuore come Spank e la giornata diventa (ed è stata) immediatamente ... SPLENDIDA!

Spank!